Simone Cristicchi, l’autore di “Ti regalerò una rosa”, canzone che ha invitato le nostre coscienze a riflettere sul significato dell’amore, torna a stupirci con un libro: “Abbi cura di me”. Massimo Orlandi, scrittore e giornalista, riesce a consegnarci il racconto della vita di Simone come un autentico mendicante della Verità. Pare che Cristicchi avesse invitato Orlandi a compiere insieme un viaggio che passa per la galleria dei suoi ricordi, delle sue emozioni, delle sue ferite. Una consegna che porta il sigillo dell’inquietudine di un artista che rigetta la logica delle apparenze per la ricerca coraggiosa e fuori moda dell’essenziale.

Tra cantautore e scrittore è l’empatia a far breccia. Il raccontarsi di Simone e la penna di Massimo hanno partorito un dialogo che trascina il lettore verso una graduale e sempre più intensa contemplazione di un arcobaleno che porta con se i colori della vita. Si parte dal colore grigio, il grigio fermo del giorno della morte del suo papà. A soli 12 anni. Ma dai cieli grigi si passa ai quaderni bianchi tutti da riempire di disegni e di colori. Dai disegni alle corde della chitarra.

Le porte della casa e del cuore di Simone, artigiano della fantasia e della libertà, sono già aperte. Ne possiamo visitare tutte le stanze.  Il libro è un cammino, un viaggio che cerca di educare l’occhio, le coscienze a guardare ciò che abita sotto la superficie e anche quanto i nostri occhi evitano di vedere.

La vita di Simone ha una bussola particolarissima: la saggia follia di chi ha capito che il nastro della vita è un andare avanti e indietro. In questa corsa può succedere di non riuscire più a sentire la propria voce. Per poterla riascoltare c’è un farmaco potente: stare accanto agli ultimi, trasformarli in compagni di viaggio. Lo diventeranno i matti e i minatori.

Le periferie, gli scarti, diremmo con Papa Francesco diventano risorse. Nelle periferie abitano i nostri angeli custodi che ci insegnano a “curare la vita” e a prenderci “cura” della vita.

Alle porte del Santo Natale regalare il libro di Cristicchi è come donare  una rosa vellutata, con delle spine nel suo stelo; una rosa che non si appassirà perché porta con se il profumo della vita. Le sue spine sono i pungoli che ti instradano alla crescita umana e spirituale. Finita la lettura di Abbi cura di me ho pensato alla frase di Menandro, un commediografo greco: “Che cosa veramente meravigliosa è l’uomo quando è veramente uomo”. È questa la lezione che ci giunge dalla vita di uomo, di un artista, di un discepolo inquieto della Verità.

F.M.