Oltre 600 primi cittadini si sono raccolti attorno alla senatrice LIliana Segre, testimone dell’orrore dei campi di sterminio
Migliaia di persone si sono strette intorno alla senatrice e sopravvissuta ai campi di sterminio Liliana Segre a Milano per dire “L’Odio non ha futuro”, oltre seicento i sindaci arrivati da tutt’Italia per dire no all’odio, al razzismo, all’intolleranza. Con le fasce tricolore hanno invaso Milano per la manifestazione promossa da Anci, Ali e Upi, sindaci del nord e del sud, di centrosinistra e centrodestra per abbracciare la Segre e ribadire il proprio no ai “fomentatori dell’odio”. Una nuova piazza che si riempie e che, insieme alle piazze delle sardine dimostra la rinnovata voglia di far sentire la propria voce e il proprio pensiero.
Quando ha attraversato la Galleria Vittorio Emanuele II a più riprese la folla ha scandito il nome “Liliana”, qualcuno ha intonato Bella Ciao, un canto contagioso ed emozionante che si è diffuso tra i manifestanti.
A prendere la parola al termine della marcia in piazza della Scala solo la senatrice Segre che si è rivolta soprattutto ai giovani “future candele della memoria”: “Siamo qui per parlare di amore e non di odio, lasciamo l’odio agli anonimi della tastiera. Avete una missione difficile, il vostro impegno è decisivo per la trasmissione della memoria. Cancelliamo le parole odio e indifferenza e abbracciamoci in una catena umana di amore”.
Al termine della manifestazione l’Inno d’Italia e il dono della fascia tricolore alla senatrice a nome dei comuni italiani.
Foto AdnKronos