346mila i disoccupati sull’Isola. Il doppio della media nazionale del 9,8%. Leggero miglioramento nel 3 trimestre dell’anno
Sono 346 mila i disoccupati in Sicilia, pari al 20% contro il 9,8% della media nazionale. Un dato preoccupante, un numero che racchiude tanta sofferenza e rassegnazione.
Sono questi i dati allarmanti registrati dall’Istat e rilanciati nei giorni scorsi da Antonino Alessi, neopresidente dell’Ordine dei consulenti del lavoro della provincia di Palermo: “solo un poderoso sforzo di razionalizzazione delle norme e delle risorse, frutto di una sinergia tra istituzioni, professionisti e imprese private, potrà davvero intaccare un bacino di senzalavoro che si trascina dagli anni Ottanta”.
I dati sono del 30 giugno di quest’anno. Nel terzo trimestre si è registrato un leggero miglioramento ma il gap rispetto alla media nazionale è difficile da colmare.
Non va meglio tra i giovani. Nel 2018 in Sicilia il tasso di disoccupazione tra i 24 e i 35 anni è pari al 33.4% più del doppio rispetto alla media nazionale del 15.9%, tra le donne addirittura è del 37.3%.
Alto anche il dato dei laureati: in Sicilia il 12,4% rispetto al 5,9% della media nazionale.
La disoccupazione è una, forse la principale, delle motivazioni che spingono a lasciare la Sicilia per “cercare fortuna” nel Nord Italia o all’estero, 27 mila siciliani hanno lasciato l’Isola solo nel 2017.
Circa 500mila imprese in Sicilia, in sofferenza i settori tradizionali
Secondo l’ultima elaborazione dell’Osservatorio economico di Unioncamere regionale aggiornata allo scorso 30 settembre, sull’Isola sono attive 467.447 imprese che occupano 1 milione e 92mila addetti, e nel terzo trimestre il saldo tra imprese nate e cessate è positivo per 1.017 unità.
Se si esclude l’agricoltura che impiega in Sicilia 130mila siciliani con un saldo positivo di 446 aziende, tutte le attività tradizionali registrano sofferenze con una riduzione importante del numero di imprese e di conseguenza di lavoratori.
Nuove Prospettive
Secondo i dati di Unioncamere Sicilia, l’unico settore che registra un costante miglioramento e che si sta dimostrando vitale è quello delle imprese innovative e tecnologiche con una crescita costante. Il settore registra una saldo attivo di 2186 nuove realtà imprenditoriali e impiega già 43mila lavoratori, soprattutto giovani laureati e diplomati.
I dati sono allarmanti ma non devono servire per compiangerci ma essere da stimolo a fare di più e meglio, una situazione che deve spingere tutte le istituzioni e le imprese a lavorare in maniera sinergica per poter scardinare questo grave problema.
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