Il Vangelo nella storia di don Giuseppe Dossetti è una raccolta di testi marcatamente autobiografici degli ultimi anni della vita del monaco di Montesole (1993-1995).

Vi troviamo una conversazione sul primato della preghiera, Parola di Dio ed Eucarestia col clero di Pordenone del 1994. Un discorso inserito all’interno di una serie di incontri organizzati dall’Azione Cattolica e dal Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale di Bologna per riflettere sui fondamenti della Costituzione Italiana pronunciato nel novembre del 1994. Una preziosa conversazione tenuta a Modena con dei giovani su etica e politica. Il testo integrale di un incontro tra don Dossetti e la redazione di Bailamme, rivista di spiritualità e politica, sul problema della compatibilità della politica e della fede. Infine, una conversazione con un gruppo di giovani educatori sull’educazione alla pace, del giugno del 1995.

Leggerli potrebbe essere una via giusta per dare “luce” al Natale ormai vicino. Per crescere nella fede. Per lasciarci interrogare da una voce autorevole del nostro tempo. Voce profetica che ha lasciato il segno nella storia dell’Italia e della Chiesa. Don Giuseppe, infatti, è stato e continua ad essere un dono per tutta la Chiesa, per la nostra Italia, per la storia che abbraccia il mondo e va oltre gli squallidi recinti della cronaca. Ne troviamo una conferma nella lettura di questa raccolta che ci consegna dei tasselli della biografia di un uomo che a tratti si racconta serenamente e senza note di protagonismo.

Il Vangelo nella storia si fa portavoce della bellezza della paternità di Dossetti che è il limpido riflesso, lo specchio lucido della Paternità di Dio che abbraccia tutti gli uomini dell’universo ma che riesce a donare un abbraccio unico, speciale ad ognuno. Leggere queste conversazioni è fare diretta esperienza della Sapienza di Dio presente nelle riflessioni, nelle analisi del braccio destro del Cardinale Lercaro.

Ne cogli subito il travaglio sofferto del profeta, della sentinella che cerca anche nel buio della notte le luci della Speranza. Luci che in don Giuseppe erano il frutto naturale del parto doloroso tra l’intelligenza dell’uomo Dossetti e l’intelligenza della fede del discepolo di Cristo. Il Vangelo nella storia ci permette di sbirciare alcune delle tante tappe della vita di Dossetti: giurista, professore di diritto ecclesiastico a Modena, deputato all’Assemblea Costituente, monaco. Nel suo raccontarsi appare inquieto, ma sicuro della presenza di Dio in ogni evento della sua vita e nella storia di ogni popolo, cultura e religione.

Ci si cimenta nella lettura di veri e propri “testamenti” consegnati col sudore di chi ha scelto la coscienza e non solo le orecchie come canali che si sono lasciati amorevolmente “attraversare” dalla Parola di Dio. Sono splendide lezioni di vita. Lezioni tutte solcate, nutrite, scolpite dalla Parola. Non puoi leggerle di fretta. Hanno bisogno di essere “ascoltate”. Servono delle pause. Ti impongono un tempo di riflessione. A volte c’è una comprensione immediata, viva. Altre ti infiammano. Ti inquietano. Altre volte le divori perché è come se parlassero direttamente alla tua vita, alla tua coscienza. Sono un ristoro. Assumono l’identità di colloqui intimi, speciali, diretti. Quasi confidenziali. Quelli che si creano tra un padre e un figlio. Sanno accarezzarti. Sanno consegnarti quel rimprovero che ti schiaccia perché onesto, pulito, disinteressato. Vi trovi il richiamo di chi vuole condurti o educarti a celebrare la libertà dei figli di Dio a partire dall‘ Autorevolezza unica che appartiene solo a Dio e alla Sua Parola. Sono come l’acqua e il pane per chi ha bisogno di crescere, di pensare al di fuori dai parametri di una società che si lascia governare dal “ruggito” di quel “leone” che fa da padrone nel nostro villaggio globale: l’egoismo.

Commovente la testimonianza dell’ultimo incontro del nipote di don Giuseppe con lo zio in ospedale raccontatoci nella nell’introduzione del Vangelo nella storia. Dossetti due mesi prima della morte fu colpito da un ictus che lo privò della Parola. Nell’ospedale di Bazzano il silenzio era dialogo. Ricorda il nipote: «Quando mi congedai da lui mi diede la sua benedizione. Poi mi indicò il Crocifisso e fece un gesto circolare, ripetuto, il gesto della totalità, per indicare che lì c’era il senso di tutto, la risposta a tutto, la Parola ultima nella quale Dio diceva tutto di sé all’uomo».

Il Vangelo della storia ci racconta la vita di un uomo crocifisso dalla Parola di Dio meditata, pregata, studiata e vissuta.

F.M.