Nel 75° anniversario dalla liberazione del campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, diventato tristemente il simbolo dello sterminio di massa da parte dei nazisti, il mondo ricorda i morti della follia nazi-fascista.

La data è simbolica, l’arrivo dell’Armata Rossa al Campo: 27 gennaio 1945. Oggi più che mai a 75 anni da quel giorno la necessità di ricordare diventa forte.

La necessità di ricordare è oggi più che mai forte, probabilmente perchè i sopravvissuti all’orrore dei campi di concentramento sono sempre di meno, forse perchè nella “pacifica” Europa riaffiorano i rigurgiti delle ideologie che furono alla base dello sterminio. “Ricordare perchè non accada più”, questo il senso forte della ricorrenza della giornata della memoria. Ricordare perchè non si possa rivivere quella pagina nera della storia dell’umanità in cui persero la vita, sterminati dall’odio nazista, milioni di ebrei, disabili, omosessuali, oppositori politici, prigionieri di guerra, rom e sinti.

L’esercizio della “Memoria”, quando le testimonianze dirette sono sempre meno, diventa fondamentale. Non un esercizio mnemonico, ne un rito collettivo fine a se stesso. La Memoria non è lavacro delle coscienze, la memoria si trasformi in azione ogni giorno della propria vita. Ricordare perchè non accada più che il pensiero dell’esistenza di una razza superiore prenda il sopravvento. Ricordare perchè non accada più che l’istruzione sia solo per alcuni e non per altri. Ricordare perchè non accada più che l’odio dell’uomo alzi la sua mano per uccidere un fratello. Ricordare perchè non accada più.

Il racconto dei testimoni è prezioso, il ricordo delle atrocità viste e subite tracciano solchi nelle menti di chi li ascolta. La visita nei campi fa percepire l’odio che si respirava, la morte che si perpretrava quotidianamente.
Il Papa durante l’Angelus di domenica 26 gennaio ha invitato tutti alla preghiera: “Davanti a questa immane tragedia, a questa atrocità, non è ammissibile l’indifferenza ed è doverosa la memoria. Siamo tutti invitati a fare un momento di preghiera e di raccoglimento, dicendo ciascuno nel proprio cuore: mai più, mai più!”.

Il testo integrale dell’Angelus

Purtroppo a 75 anni dall’apertura del cancello del campo di Auschwitz-Birkenau nel mondo esistono ancora campi di concentramento che privano uomini, donne e bambini della propria libertà, della propria umanità.
Ci sono campi di concentramento in Corea del Nord, ci sono campi in Cina, in Myanmar, in Malaysia, in Bangladesh, ci sono campi in Libia, in Turchia: vengono detenuti oppositori politici, minoranze etniche e religiose, dissidenti, rifugiati.

Allora il messaggio del Papa diventa ancora più attuale e forte e non possiamo restare indifferenti: “Mai più!”

Il video del messaggio del Papa