Quattro amici hanno deciso di tornare a produrre e riscoprire le produzioni autoctone su terreni abbandonati e incolti per dare nuova speranza al territorio

Un paese ai piedi delle Madonie, giardini che profumano da generazioni di arance e albicocche e un’idea: restare nella propria terra e scommettere sulle proprie tradizioni.

E’ questa la sfida che ha spinto i ragazzi di Terre di Carusi, una giovane azienda di Scillato, a tornare a lavorare le terre dei propri nonni, terre spesso abbandonate, alla riscoperta delle tradizionali coltivazioni dell’Arancia Biondo di Scillato e delle Albicocche precoce locale (presidio Slow Food). Due prodotti d’eccellenza.

Un’idea nata quasi per caso quando nel 2014 parteciparono ad un percorso formativo organizzato dagli enti locali, dal comune e dall’Università di Palermo per dar vita a nuove realtà imprenditoriali agricole.

L’idea è semplice ma vincente: tornare a produrre e riscoprire le coltivazioni autoctone su terreni incolti. Per farlo nel 2015 quattro amici Alberto, Angelo e i due Giuseppe hanno deciso di unire le proprie forze, utilizzando i terreni dei nonni e chiedendo ai propri cittadini le terre non utilizzate in comodato d’uso per rimetterle in coltura. Una proposta non subito compresa, ma accolta da alcuni proprietari che hanno affidato i propri terreni ai “carusi” che le hanno recuperate e rese produttive.

Terreni dismessi da oltre 20 anni, 1500 le piante della particolare varietà di albicocco recuperate evitandone l’estinzione. I “Carusi” hanno imparato dai nonni i segreti della coltivazione tradizionale e della raccolta fatta a mano.

Da meno di 1 ettaro del novembre 2015, quando la loro avventura è iniziata ufficialmente, oggi l’azienda può contare su circa 4-5 ettari, una parte già in produzione e una parte piantumata e convertita al biologico.
Riscoprire la terra per dare futuro e speranza al territorio: questa la filosofia della giovane realtà madonita.

“Ci chiamano Carusi ma stiamo crescendo ed ogni giorno che passa ce la mettiamo tutta per coltivare il nostro obiettivo, riscoprire la terra, perché è dalla Terra e dal lavoro delle braccia che dipende il nostro futuro” si legge sul sito dell’azienda.
E i “Carusi” stanno crescendo… Hanno capito che non basta la coltivazione e il commercio del prodotto fresco e quindi hanno ideato una linea di derivati: confetture, succhi di frutta, liquori, tutti prodotti di alta qualità nel rispetto delle materie prime.

Materie prime d’eccellenza, preziose biodiversità che grazie all’attento lavoro dei “Carusi” sono state riscoperte e valorizzate al meglio e permette ai giovani di guardare con più fiducia sul proprio futuro.