Regione Siciliana, comuni del comprensorio e diocesi di Cefalù tentano di arginare il virus
Dopo il nuovo decreto del Governo Nazionale di stanotte, anche la Regione Siciliana ha provveduto a stringere ancora e ad aggiornare le proprie disposizioni. Per tutti i siciliani provenienti dalle nuove zone rosse è obbligatoria la quarantena di 14 giorni, pena ai sensi dell’artciolo 650 del codice penale la reclusione fino a 3 mesi.
Purtroppo il richiamo alla responsabilità personale non ha funzionato. Ultima dimostrazione la partenza in massa dalle nuove zone rosse. Un’azione che, anche se umanamente potrebbe essere comprensibile, rischia di mettere a repentaglio la salute di tutti. La quarantena è un obbligo. E l’appello per tutti è quello di informare il proprio medico e mettersi in isolamento.
Anche i comuni del nostro comprensorio stanno prendendo provvedimenti ancora più restrittivi. Diverse le ordinanze dei sindaci che richiamandosi alle disposizioni regionali e statali dispongono nuove misure per il contenimento del contagio: chiusi i cinema, i teatri, i musei, i pub, le scuole di ballo, le sale giochi, le sale scommesse e le sale bingo, le piscine, le discoteche e i locali assimilati. Annullati eventi pubblici di qualunque tipo, chiusi i musei. I gestori di ristoranti e bar hanno l’obbligo di far rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro e per chi non rispetterà le nuove disposizioni potrebbe vedere chiuse le proprie attività. Sono sospese le cerimonie civili e religiose.
A Campofelice oggi pomeriggio convocato d’urgenza un consiglio comunale che adotterà ulteriori adempimenti.
Dal canto suo la Diocesi di Cefalù ha sospeso tutti gli eventi e le “manifestazioni di religiosità popolare esterne, come le via crucis, le processioni e quant’altro connesso, organizzate sia dalle parrocchie sia dalle confraternite o dai comitati” da oggi e fino al 3 aprile prossimo.
I funerali saranno celebrati solo con i familiari più stretti del defunto, non ci saranno le benedizioni della salma in casa.
“Il senso di responsabilità civico e cristiano – scrive mons. Giuseppe Marciante, Vescovo di Cefalù – ci aiuti in questo tempo di prova. Il rispetto delle norme e la preghiera incessante ci tengano uniti, ravvivino la nostra speranza e ci sostengano”.
Aggiornamento 8 marzo 2020 ore 22.00
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