L’effetto del lockdown sul mercato del lavoro nazionale nella rilevazione Istat
Sono 400mila i posti di lavoro persi tra amrzo e aprile 2020 in Italia per effetto dell’emergenza Covid-19. Nel solo mese di aprile sono quasi 300mila.
Se nel primo trimestre il numero di persone occupate è dimunuito di -101 mila, facendo scendere il tasso di occupazione al 58,8%. Nel solo mese di aprile 2020, al netto della stagionalità, l’effetto dell’emergenza Covid-19 diventa drammatticamente più evidente con un calo di 274 mila lavoratori (-1,2%) e con il tasso di occupazione che scende al 57,9% (-0,7 punti in un solo mese).
La diminuzione dell’occupazione è generalizzata: coinvolge donne (-1,5%, pari a -143mila) e uomini (-1,0%, pari a -131mila) di tutte le classi d’età, portando il tasso di occupazione al 57,9%. Tendenzialmente diminuisce il tasso di disoccupazione perchè aumenta il numero delle persone che non cercano più un’occupazione: si riduce a ritmo sostenuto infatti il numero di persone in cerca di occupazione (-467 mila in un anno, -16,3%) e aumenta il numero degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+290 mila in un anno, +2,2%).
“Oltre che per il consistente rallentamento della crescita occupazionale, il primo trimestre 2020 si contraddistingue per il forte calo del numero di disoccupati associato all’aumento di quello degli inattivi tra i 15 e i 64 anni. Tale dinamica caratterizza, in particolare, il mese di marzo, quando la progressiva chiusura dei settori produttivi non essenziali e le limitazioni nella possibilità di movimento delle persone indotte dall’emergenza sanitaria hanno modificato i comportamenti individuali nella ricerca di lavoro” spiega l’Istat.
Questi dati sull’occupazione sono lo specchio delle difficoltà economiche e sociali che la popolazione ha vissuto nei mesi di lockdown.
Nel I trimestre sono crollati i consumi degli italiani (-8,7%) e gli investimenti (-12,5%).
Con la ripartenza dei vari settori economici si intravedono i primi segnali di ripresa ma ci vorrà tempo per vedere gli effetti della Fase 3 e la graduale riapertura di tutte le attività.