Il dato sconfortante fotografato da Censis-Confcooperative. Mancanza di liquidità e lavoro irregolare e mal pagato le prime cause

Con l’emergenza provocata dal Coronavirus sono 2,1 milioni in più le famiglie italiane a rischio povertà assoluta. Riduzione dell’occupazione, mancanza di liquidità, lavoro irregolare le principali cause.

Sono 2,1 milioni le famiglie che hanno un componente che lavora in maniera non regolare, di queste poco più di 1 milione vivono esclusivamente di lavoro irregolare.

Le famiglie con solo occupati irregolari si trovano soprattutto al Sud Italia dove si concentra il 44,2%, il 20,4% nel Nord Ovest, il 21,4% nelle regioni centrali e il 14% nel Nord Est d’Italia.

Durante i mesi del lockdown il 33% degli italiani ha registrato una riduzione del proprio reddito di almeno il 25%: 15 italiani su 100 hanno visto una riduzione del reddito della propria famiglia di più del 50%, mentre 18 italiani su 100 una contrazione fra il 25 e il 50%.

600mila posti di lavoro in meno

Da febbraio 2020 sono stati persi 600mila posti di lavoro e 160mila persone in meno cercano lavoro rispetto all’inizio dell’anno. È uno degli effetti social del Coronavirus.

Aumentano di contro gli inattivi che superano le 700mila unità. A rilevarlo l’Istat nel commento alle stime che aggiornano i dati resi noti a giugno. La stima era di 400mila a fine giugno.

A giugno il tasso di disoccupazione in Italia è risalito all’8,8%, in aumento di 0,6 punti rispetto a maggio, quella giovanile aumenta di 1,9% rispetto al mese precedente attestandosi al 27,6%).