In questo momento storico in molti vorrebbero fare rientro nel nostro Paese

Dietrofront? Forse è presto per dirlo ma il 71% dei giovani migrati all’estero vorrebbero fare rientro in Italia. Lo rileva il Rapporto Italia 2020 di Eurispes. Tra i motivi principali l’attuale momento storico-economico dovuto alla pandemia del Covid-19.

Da tempo l’Italia si svuota ogni anno di migliaia di giovani che lasciano il proprio Paese per trasferirsi all’estero. Un’emorragia che sembra inarrestabile. Ma l’attuale situazione spinge in molti a rivedere questa scelta e far ritorno nel nostro Paese.

Una tendenza che andrebbe accompagnata da iniziative di supporto. La ripartenza potrebbe essere proprio segnata da questo flusso all’incontrario che riporta “a casa” i nostri giovani.

Una tendenza simile riguarda, all’interno dei confini nazionali, i giovani che lasciano ogni anno il meridione per raggiungere il nord Italia e che adesso, per vari motivi, sono rientrati al Sud dopo la riapertura dei confini regionali post lockdown.

Gli studenti universitari hanno disdetto gli affitti e continuano gli studi nelle proprie abitazioni, gli esami li svolgono a distanza, alcuni hanno perso il lavoro, molti invece continuano a lavorare da casa.

Lo chiamano “South working”, un fenomeno che in qualche modo sta caratterizzando l’attuale momento storico, ma che non sappiamo quanto potrà durare. Sicuramente un fenomeno che va tenuto d’occhio per capire i possibili sviluppi, comprendere se e come potrà incidere sul futuro economico di una terra che negli anni ha sofferto una desertificazione senza sosta.

Una tendenza che adeguatamente accompagnata potrebbe essere il motore economico per la ripartenza dell’Italia e del Sud in particolare.