Aumentano gli omicidi e le violenze nel luogo che dovrebbe essere il più sicuro, la propria casa

Il 2020 segna un aumento dei femminicidi registrati in Italia, lo dice il report ‘Un anno di Codice Rosso reati spia e femminicidi’ realizzato dalla Direzione centrale della polizia criminale in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Nei primi 9 mesi dell’anno sono 88 le donne uccise nel 2020 (nel 2019 erano 82).
Cresce purtroppo anche il numero delle vittime in ambito familiare: sono 77 le donne uccise dal partner o dall’ex partner, spesso nel luogo che dovrebbe essere il più sicuro, la propria casa.

Durante il lockdown della prima fase dell’emergenza Coronavirus si è registrato un incremento elevatissimo delle richieste di aiuto al 1522, il numero verde di pubblica utilità contro la violenza e lo stalking, superando in 10 mesi i livelli degli anni precedenti. Solo tra il 1 marzo e metà aprile sono state 5031, il 73% in più rispetto al 2019. E’ quanto emerge dai dati diffusi dal dipartimento Pari Opportunità.

Numeri che raccontano di storie di vessazioni, violenza, morte. A chiedere aiuto per il 90% dei casi sono state le stesse vittime, altre volte sono parenti, amici, conoscenti, operatori.

Mentre cantavamo dai balconi, mentre i medici salvavano vite negli ospedali, mentre qualcuno si ingegnava per trovare un modo di uscire di casa, ogni due giorni una donna trovava la morte, nella propria abitazione. I femminicidi nei pochi mesi di lockdown sono triplicati. In Italia si è registrato un caso ogni 2 giorni. La pandemia ha aggravato la situazione già drammatica delle donne in Italia. Una vera e propria emergenza nell’emergenza.

Durante il lockdown alcune donne sono piombate in un incubo, “intrappolate” in casa con uomini possessivi e violenti, senza possibilità di uscita.

“Troppo spesso le donne sono offese, maltrattate, violentate, indotte a prostituirsi… Se vogliamo un mondo migliore, che sia casa di pace e non cortile di guerra, dobbiamo tutti fare molto di più per la dignità di ogni donna” ha scritto il Papa nella giornata di oggi. Le sue parole richiamano quanto affermato da Francesco il 1 gennaio scorso: “Le donne sono fonti di vita. Eppure sono continuamente offese, picchiate, violentate, indotte a prostituirsi e a sopprimere la vita che portano in grembo. Ogni violenza inferta alla donna è una profanazione di Dio, nato da donna”.

Umiliazioni, violenze, vessazioni, sopprusi, abusi, morte che spesso si registrano nelle proprie abitazioni, quello che è considerato il luogo più sicuro, il “focolaio domestico”.

Gelosia, amore malato, sofferenza per essere stati lasciati non sono i termini corretti per definire ciò che accade alle donne uccise. Non ci sono parole diverse per definire ciò che succede se non “violenza”, “omicidio”, nessun altro termine. Ogni altra parola diventa un tentativo di annacquare la realtà.