Il Comitato tecnico scientifico in pressing sul Governo per chiedere una nuova stretta, una sorta di lockdown, per tutto il periodo natalizio.

La necessità di nuove restrizioni hanno spiegato i tecnici è legata all’impossibilità di un controllo capillare del territorio e per un’incidenza di nuovi casi ancora troppo alti e per strutture sanitarie ancora sotto stress.

Da giorni si parlava di possibile deroghe agli spostamenti tra comuni e adesso il Cts chiede nuove restrizioni per evitare una terza ondata più pesante delle precedenti, una terza ondata che sarebbe difficile da gestire dal punto di vista sanitario ma anche sociale ed economico.

Diventa sempre più concreta l’ipotesi di una chiusura quasi totale dal 24 dicembre al 6 gennaio.

Il Governo, secondo quanto riportato dai principali quotidiani nazionali, starebbe valutando tre opzioni, tutte molto rigide:

  • creazione di una zona arancione nazionale dal 24 dicembre al 1 gennaio: chiusura di bar e ristoranti anche a pranzo e stop all’uscita dal proprio comune;
  • creazione di una zona rossa nazionale nei giorni prefestivi e festivi: chiusi i negozi e tutte le attività non essenziali. Stop alle uscite di casa se non per i motivi di necessità comprovata;
  • attivazione di una zona arancione nazionale dal 24 dicembre al 6 gennaio, con il rafforzamento del coprifuoco che partirebbe dalle 20, se non addirittura dalle 18.