Papa Francesco: “Ricordare è condizione per un futuro migliore di pace e fraternità”

Oggi è la giornata della Memoria, memoria di un fatto storico di assoluta gravità, memoria di cosa possa diventare l’uomo, memoria di cosa può essere capace l’uomo quando mette al centro se stesso ed una presunta superiorità sulla natura e addirittura sugli altri uomini. Una umanità disumana.

“Ricordare – ha affermato Papa Francesco al termine dell’udienza generale di oggi – è una espressione di umanità, ricordare è segno di civiltà, ricordare è condizione per un futuro migliore di pace e fraternità. Ricordare anche è stare attenti perché queste cose possono succedere un’altra volta, incominciando da proposte ideologiche che vogliono salvare un popolo e finiscono per distruggere un popolo e l’umanità. State attenti a come è incominciata questa strada di morte, di sterminio, di brutalità”.

Sono passati 76 anni dall’arrivo dell’Armata Rossa al Campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, diventato tristemente il simbolo dello sterminio di massa da parte dei nazisti, giorno scelto come data simbolo per ricordare i morti della follia nazi-fascista.

Ricordare quell’orrore, farlo conoscere alle nuove generazioni è l’unica strada percorribile per fare in modo che ciò che è accaduto e le cause che hanno determinato quell’orrore non si ripetano mai più.

Purtroppo il negazionismo, anche di quei fatti storicamente documentati, testimoniati dai sopravvissuti è ancora forte, troppo forte.

Una ricerca dell’ottobre 2020 realizzata dall’Eurispes rivela che negli ultimi 15 anni la percentuale che non crede alla Shoah è balzata dal 2,7% al 15,6%.

Bisogna dunque tenere accesa la luce, occorre accrescere la conoscenza di un periodo storico crudele, uno dei momenti più bui della storia dell’umanità. Perchè se la conoscenza rende liberi, la Memoria ancora di più.