Il vescovo di Cefalù, mons. Giuseppe Marciante, continua con tenacia e passione pastorale, a tessere il suo dialogo con tutti i Sindaci e gli Amministratori dei Comuni della sua diocesi. Un confronto avviato a partire dall’ottobre del 2018, a pochi mesi dall’ingresso come Pastore della Chiesa di Cefalù, teso a unire risorse, energie e strutture, per cercare di fare fronte ai numerosi problemi che attanagliano gli abitanti dell’intero territorio. Vescovo e primi cittadini, nel rispetto di ruoli e competenze, si sono dati appuntamento più volte presso il Santuario di Gibilmanna, per mettere a fuoco con un’azione sinergica, solidale e sinodale possibili vie d’uscita sulle emergenze che nel tempo hanno creato delle vere e proprie battute d’arresto su ogni forma di progettualità legata allo sviluppo economico e sociale di tutta quanta l’area madonita.

Tante le emergenze messe sul tappeto dei vari tavoli di studio avviati in questi anni: desertificazione dei Comuni per l’inarrestabile esodo dei giovani, disoccupazione e povertà, situazione precaria della rete viaria, soprattutto per le aree interne. Inoltre, dalla scorsa primavera è emersa l’emergenza sanitaria che asfalta gli ospedali della zona e che, prima dell’avvento del coronavirus, era ugualmente presente anche se silente. Diversi e qualificati sono stati i confronti con chi abita “i piani alti” della politica regionale. Da quello con il Dottor Mario Falcone, Assessore regionale alle Infrastrutture e Viabilità, a quello con il Dottor Salvatore Cordaro, Assessore regionale per Territorio e Ambiente insieme al Presidente del Parco delle Madonie, il Dottor Angelo Merlino. Piccoli passi sinodali che hanno favorito la cultura dell’incontro a tutti i livelli e che hanno trovato nel Vescovo Giuseppe un fedele promotore e sostenitore. Ce ne da una conferma anche l’ultimissima lettera che Mons. Marciante, Vescovo delegato per i problemi sociali, il lavoro, la giustizia e la salvaguardia del Creato presso la Conferenza episcopale siciliana, ha fatto giungere a tutti i Sindaci dei Comuni della Chiesa cefaludense.

Nella missiva il Presule invita i primi cittadini addirittura a uscire dai confini dell’Isola; a entrare in dialogo con Vescovi, Amministratori locali, Operatori socio- politici delle Chiese della Campania e di altre regioni come Molise, Abruzzo, Marche, Toscana e Lazio, per pianificare con l’aiuto di diversi esponenti del Governo, percorsi strategici che portino alla rinascita delle aree interne e più deboli del nostro Paese. Un appello paterno, quello di Mons Marciante, che vedrebbe i nostri Sindaci entrare “nella Rete” di un confronto dal taglio interregionale. Quasi nazionale. Una profetica esortazione: aprire e percorrere vie nuove in un particolare momento, come quello della pandemia, dove la sinodalità e la sinergia si trasformano in imperativi categorici di sostegno e salvezza comune per il domani. Un’entrare insieme nella storia. Per rinascere.

Il primo incontro in Rete è previsto per il 5 febbraio dalle ore 10.30 alle 12.30. Si tratta del primo di una terna di appuntamenti programmati con una serie di webinair, propedeutici ad un vero e proprio Forum sulle aree interne, da farsi la prossima primavera- estate. Traguardo ormai prossimo alla definitiva realizzazione che ha visto il lavoro e il cammino tracciato da qualche tempo dai vescovi della Campania, guidati da Mons. Felice Accrocca, Arcivescovo metropolita di Benevento.

Per il primo webinair Il Sud ci riprova è prevista la partecipazione del Dottor Giuseppe Provenzano, Ministro per il Sud; del Dottor Luca Bianchi, Direttore di Svimez e di Gabriele Uva, Studente del CdA dell’Università del Sannio.

La logica del “camminare insieme” del Vescovo Marciante con i sindaci della Chiesa di Cefalù continua la sua “marcia”. Stavolta entrando nella Rete che azzera confini e distanze e che può educarci a essere cittadini e cristiani che guardano gli ultimi con lo sguardo della solidarietà sinodale.