Il 2020, l’anno della pandemia ha aggravato la disparità tra uomo e donna.

Sono le donne infatti le più colpite: maggiore perdita di posti di lavoro, difficoltà con i figli in dad, aumento della violenza tra le mura domestiche.

Sono state proprio le donne a soffrire di più dal punto di vista sociale ed economico.

Una donna su due ha visto peggiorare la propria condizione economica, soprattutto nella fascia di età più giovane. Lo scorso anno sui 444mila posti di lavoro persi complessivamente in Italia, 312mila erano donne. Non è iniziato meglio il 2021. A gennaio 99mila le donne che hanno perso il lavoro, 2mila gli uomini nello stesso periodo.

Per molti aspetti lo smartworking e la presenza dei figli in casa in didattica a distanza ha reso più difficoltoso l’organizzazione lavorativa e della quotidianità soprattutto per le donne alle prese con il lavoro, la gestione della casa e l’aiuto ai figli.

Il 2020 è stato anche l'”annus horribilis” per quel che riguarda la violenza soprattutto tra le mura domestiche. Nel 2020 sono aumentate le richieste di aiuto. Durante il periodo del lockdown si è registrato un femminicidio ogni due giorni. Le richieste di aiuto sono state il 73% in più rispetto al 2019.

Una donna in Italia viene pagata mediamente il 20 per cento in meno rispetto a un uomo che svolge le stesse mansioni, il lavoro tra le mura domestiche è ancora mansione principale delle donne (mediamente 4 ore al giorno contro le 2 dell’uomo).

Pochi numeri che fanno comprendere come ancora sia tanta la strada e che non basta celebrare le donne un giorno l’anno per dare loro la dignità di cui hanno diritto.