Tutto si ferma in provincia e sulle Madonie per la zona rossa ma non il rally.

Le autorità hanno dato l’ok allo svolgimento dell’edizione 2021 del Rally di Cefalù, prima tappa del campionato regionale, che si è tenuto sabato 10 e domenica 11 aprile nella cittadina normanna e Lascari.

La decisione di tenere la gara automobilistica in piena zona rossa ha suscitato non poche polemiche ancora di più nei giorni in cui monta la protesta e il disappunto di molti cittadini e sindaci per l’ordinanza n. 38 del 9 aprile scorso con la quale tutta la provincia di Palermo è stata dichiarata zona rossa, una decisione valutata troppo eccessiva rispetto ai dati attuali del contagio.

Come è possibile che nel primo giorno di zona rossa si possa svolgere una gara automobilistica? Attività commerciali ferme da mesi, persone chiuse in casa da tanto tempo ma le corse non si fermano.

La gara si sarebbe dovuta tenere a porte chiuse, ma all’interno di un centro abitato questo come è possibile? In tanti si sono riversati per le strade per sentire il rombo dei motori, molti senza rispettare alcuna delle indicazioni che in questi ormai lunghi mesi di pandemia dovremmo avere imparato.

Il lungo anno dell’emergenza Covid-19 ha stancato tutti allo stesso modo e probabilmente più chi, per senso del dovere, per rispetto per i malati e per le vittime, continua a rispettare scrupolosamente le prescrizioni. Come si può capire e giustificare tutto questo?

È necessario ripartire, certo, ma occorre farlo per priorità. Saremmo dovuti diventare migliori, diversi. Quanto questo sarà vero lo capiremo solo alla fine di questo lungo periodo.
Intanto “the show must go on”.