La CEI ha invitato per domani, festa di San Benedetto, patrono d’Europa, le comunità ecclesiali a pregare per i migranti. La proposta dopo i nuovi naufragi e morti delle scorse settimane.

«Per tutti i migranti e, in particolare, per quanti tra loro hanno perso la vita in mare, naviganti alla ricerca di un futuro di speranza. Risplenda per loro il tuo volto, o Padre, al di là delle nostre umane appartenenze e la tua benedizione accòmpagni tutti in mezzo ai flutti dell’esistenza terrena verso il porto del tuo Regno. Al cuore delle loro famiglie, che non avranno mai la certezza di ciò che è successo ai loro cari, Dio sussurri parole di consolazione e conforto. Lo Spirito Santo aleggi sulle acque, affinché siano fonte di vita e non luogo di sepoltura, e illumini le menti dei governanti perché, mediante leggi giuste e solidali, il Mare Nostrum, per intercessione di san Benedetto, patrono d’Europa, sia ponte tra le sponde della terra, oceano di pace, arco di fratellanza di popoli e culture. Preghiamo».

L’iniziativa di preghiera è ispirata dalle parole di papa Francesco, pronunciate nelle domeniche del 13 giugno e del 20 giugno, durante la preghiera dell’Angelus dopo le ultime tragedie verificatesi nel Mar Mediterraneo: «Il Mediterraneo – ha detto il Papa il 13 giugno – è diventato il cimitero più grande dell’Europa» aggiungendo il 20 giugno «Apriamo il nostro cuore ai rifugiati; facciamo nostre le loro tristezze e le loro gioie; impariamo dalla loro coraggiosa resilienza!».

Sono 632 le persone che nei primi cinque mesi dell’anno (+200% rispetto allo scorso anno), di cui 173 accertate e 459 disperse, secondo l’Organizzazione mondiale per le migrazioni, hanno perso la vita solo nel Mediterraneo centrale ai quali si devono aggiungere tutti quelli che hanno perso la vita seguendo altre rotte.