Nelle scorse settimane è stata celebrata l’ultima messa estiva presso la Stazione Missionaria di Piano Zucchi “Paolo, Aquila e Priscilla”.

Si chiude una stagione di momenti di preghiera, evangelizzazione, riposo, incontro, formazione, che ha visto al centro la collaborazione tra sposi e preti per la missione della Chiesa.

Un anno fa, l’1 Settembre 2020, il Vescovo Giuseppe Marciante con un’intuizione profetica conferiva il mandato all’Equipe diocesana di Pastorale della Famiglia, a seguito dei 45 anni che l’avevano vista affidata a diversi parroci.

Una scelta che ha ridonato centralità e protagonismo ministeriale al Sacramento del matrimonio, come voluto dal Concilio Vaticano II e dai due Sinodi sulla Famiglia. Nella complementarietà sinodale, Preti e Sposi sono chiamati ad aiutare la Chiesa nell’ambito della nuova evangelizzazione e a rispondere alle innumerevoli sfide del nostro tempo.

«Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri».

Giovanni 13,35

Sull’esempio di Cristo chiamati a vivere innanzitutto il valore dell’amore, Preti e Sposi possono sostenersi in una relazione di amicizia fondata su Gesù, essendo presenti gli uni per l’altro e viceversa, scoprendo gli uni nel sacerdote una guida amica e fraterna e l’altro negli sposi una coppia di amici e fratelli su cui contare.

Come cristiani, Preti e Sposi possono arricchire il bagaglio altrui delle molteplici e diverse esperienze vissute, per poter andare incontro meglio alle variegate realtà che oggi l’uomo vive nel mondo. Come voluto da Cristo, Preti e Sposi sono chiamati a vivere la dimensione comunitaria nella Chiesa, “famiglia di famiglie”, secondo l’invito che Papa Francesco ha rivolto attraverso l’Esortazione Apostolica Amoris Laetitia.

Ciò che caratterizza la stazione missionaria è il suo riferimento al territorio umano chiamato famiglia, a differenza del modello parrocchiale legato al territorio fisico.

Dedicare questa realtà all’icona biblica dei Santi Paolo, Aquila e Priscilla significa aspirare al profondo legame di affetto e comunione che nella Chiesa dei primi tempi legò questi sposi all’apostolo, attraverso il carisma dell’ospitalità e della missionarietà. Paolo li chiama “collaboratori”, li ritiene capaci di iniziative proprie, soggetti di una missione specifica data dal sacramento del matrimonio, responsabili dell’apostolato che si snoda nell’animazione delle comunità nella loro casa e nella formazione degli evangelizzatori.

Alla luce di questo esempio la stazione missionaria si pone l’obiettivo di accompagnare le famiglie, aiutare i fidanzati e i separati, mettere al centro la preghiera e la Parola, favorire l’accoglienza, l’ascolto e il confronto, stimolare la ricerca teologica su tematiche inerenti.

Tante le metodologie e i destinatari individuati per realizzare questo grande progetto che vede sin dai primi passi il coinvolgimento di tutte le età affinché si possa concretizzare lo stile sinodale richiesto da Papa Francesco e dal Vescovo Giuseppe, in cui la famiglia stessa sia lo spazio dove si impara ad essere sinodali.

La struttura e lo spazio fisico dove la stazione ha sede si presentano già come un ambiente accogliente. “ Voglio che chi arrivi qui si senta a casa” sono le parole pronunciate da don Paolo Cassaniti che risuonano nelle camere dell’appartamento arredato di semplicità calda per ospitare chi chiederà di sostare, nel raccoglimento della Chiesetta, nell’area picnic e negli spazi aperti in mezzo al verde – compreso l’altare all’ombra degli alberi centenari, la tenda per gli eventi, il percorso Laudato si’ ed il parco giochi.

Nel periodo invernale è prevista la fase itinerante in cui le famiglie, il territorio umano della stazione, si muoveranno verso le parrocchie della diocesi per venire incontro alle esigenze di tutti e farsi conoscere anche da chi è più statico.

La stazione missionaria è un luogo in cui sostare, ma non risiedere; l’ambiente in cui trovare ristoro nel corpo e nello spirito; fare provviste formative e pastorali per l’evangelizzazione e riprendere, con rinnovato impegno missionario, il viaggio verso la propria comunità domestica e parrocchiale”.

Scarica la brochure