Da ieri mattina tutti abbiamo negli occhi le immagini di telegiornali e siti web che hanno riportato la notizia su quanto di disumano è accaduto a Castelbuono tra le mura della Casa di Cura Suor Rosina La Grua.

La Guardia di Finanza ha dato esecuzione a un’ordinanza di misure cautelari del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Termini Imerese che ha disposto 10 arresti in carcere, 7 arresti domiciliari, l’obbligo di dimora nei comuni di residenza per 5 persone, 13 interdizioni per un anno con il divieto di esercitare la propria attività professionale e il sequestro della casa di cura.

Tralasciamo per un attimo l’aspetto giudiziario sarà il processo a definire le colpe o meno di ciascuno degli indagati nei due filoni d’inchiesta. In un tempo in cui saltano i filtri del racconto giornalistico, leggere e sentire le frasi rivolte agli ospiti della struttura deve farci riflettere di cosa significhi il rispetto dei fragili, dei più deboli.

Il giudice parla di “regimi di vita che non è eccessivo definire contrario al principio di umanità”.

“Sono rimasto profondamente colpito dalla terribile notizia delle violenze perpetrate ai degenti, con gravi disabilità fisiche e psichiche, della casa di cura “Suor Rosina La Grua” in Castelbuono. Una struttura che si è resa indegna del nome della compianta Suor Rosina La Grua, Figlia della Croce, e che non ha nulla a che vedere con la sua santità – ha affermato il Vescovo di Cefalù S.E.R. Mons. Giuseppe Marciante -. Sento un profondo dolore per i pazienti, vittime fragili e indifese di maltrattamenti disumani. Mi congratulo con i militari della Guardia di Finanza del Comando provinciale di Palermo che, con intelligenza e perseveranza nelle indagini, hanno messo in luce quanto si consumava nelle tenebre e nel nascondimento. Ai nostri fratelli e sorelle, vittime di violenza, auguro di ricevere un’accoglienza davvero degna perché, come il Bambino Gesù e i Santi Innocenti, fragili e bisognosi di cura, possano essere difesi dalle violenze di Erode”

Non è la prima volta che sentiamo purtroppo notizie di questo tipo. Saranno le insopportabili immagini viste, le parole lette, la prossimità con gli eventi che rendono tutto ancora più difficile da mandar giù.

Ogni volta che una notizia coinvolge bambini, disabili, anziani il nostro livello di sopportazione si abbassa, gli atti che colpiscono queste categorie di persone rendono, se possibile, ancora più deplorevoli queste azioni.

“Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” si legge nel Vangelo di Matteo al capitolo 25.Tutti siamo chiamati al rispetto dei nostri fratelli, con una maggiore attenzione ai più fragili. Tutti, nessuno escluso.