O Dio, che ti sei innamorato dell’uomo ancor prima di averlo creato;
a Te che sei il Volto “bello” dell’Amore, quel volto dove l’innamoramento non è mai stato “coperto” dalle rughe delle corse del tempo.
A Te che sei l’Amore eternamente innamorato di ogni Tua creatura, a Te ci accostiamo nel giorno della festa degli innamorati, o meglio, della festa dell’alba dell’Amore e dell’amore.
Ti chiediamo: non farci vivere l’innamoramento come amore a tempo determinato.
Fa’ che alle nostre firme digitali di una società follemente liquida: quelle della vulnerabilità, dell’egoismo, della paura, dell’orgoglio e dell’apparenza, sappiamo sostituire quelle scritte sulla carta della memoria storica con la penna della gratitudine senza tempo.
Fa’ che nell’epoca della saturazione comunicativa e dell’inarrestabile dilatazione dei contatti virtuali, riusciamo tutti a innamorarci ancora della connessione col silenzio, con la voce della coscienza, delle relazioni meno social e più sociali.
Aiutaci a saperci innamorare della vita, del tempo, del sapere, del cercare la Verità, dell’intelligenza e della volontà. Del sorriso e del pianto di un bambino. Della creatività e della testarda ribellione di un adolescente: per noi possono diventare il parto di un nuovo spiraglio di sapienza. Dei dubbi, degli ideali, delle ondulazioni dell’anima e del vagheggiamento nebuloso del credere dei nostri giovani.
Facci comprendere che il loro sguardo sul mondo e sulla fede degli adulti, è come quello degli innamorati. Ci chiedono di non rivendere mai la speranza e l’amore al mercato dell’usato, tra gli oggetti seppelliti nella polvere del passato. Ci chiedono di essere donne e uomini “di qualità” che, prendendoli per mano, sappiano accompagnarli nei tanti ospedali da campo e nelle numerose periferie esistenziali del nostro tempo. Di farlo con cuori che conoscono le pulsazioni e le emozioni dei primi passi della conoscenza affettiva che, attraverso la via della bellezza dell’innamoramento del prossimo, ci rende capaci di fronteggiare lo tsunami dell’individualismo.
Aiutaci ad abbracciare, come i veri innamorati sanno fare, questo tempo storico dove si respira un diffuso sentimento di nostalgia del totalmente Altro, un bisogno di umanizzazione e di santificazione del tempo e della realtà da noi abitata.
Aiutaci a fare dell’innamoramento la nave da dove fare partire la crociera delle beatitudini. Facci innamorati della vita, innamorati che non scelgano di stare seduti sulle panchine della passività, ma dai cuori sempre in movimento verso l’Altro e il prossimo.
Concedici, infine, di essere quegli innamorati sul cui volto brilli lo stemma dell’amore col motto: Cor ad cor loquitur. Ovvero, solo il cuore parla al cuore.
