Caro padre Puglisi, alle 20.40 del 15 settembre del 1993 il tuo corpo si accasciava per terra. Lentamente e silenziosamente. Sulla lapide del tuo ultimo respiro rileggo la secca cronaca scritta dalla voce di Salvatore che ha sparato alla tua nuca: «Morì sul colpo. Senza neanche accorgersene». In una manciata di minuti con un luminoso sorriso accoglievi insieme fratello Caino…
La goccia della speranza è piccolina. Una piccola gocciolina. Eppure, riesci sempre a guardarla. È quella che ti attraversa dai piedi all’anima. Forse è per questo che è come un mondo che non fa rumore. Resta appesa alle nostre albe e ai nostri tramonti. Ti “bagna” anche di notte. Anche quando dormi, la senti insieme ai ritmi del tuo stesso…
La terza goccia ha avuto una genesi dolorosissima. Un “parto cesareo” non programmato. Ne conosciamo già il nome: fallire. Al suo nascere, però non ha una voce. Il seme che l’ha generata è stato un pianto inarrestabile. Incontenibile. Senza alcuna parola che lo accompagnasse. Un pianto che ha subito sferzato e bruciato il mio cuore e il mio cervello. Col…
Succede. Spesso diventa anche un bisogno. Quello di pettinarsi la coscienza. Nei giorni vicini all’anniversario dei miei ventidue anni di ordinazione presbiterale provo a farlo anch’io. Ad alta voce. Tra le onde del passato cerco di ripescare nel mare della storia della mia anima delle gocce. Gocce di memoria. Le raccolgo. Riesco a trattenerne sul palmo delle mie mani solo…
Nella fase due del Coronavirus la mia coscienza non trova guanciali dove dormire. Colpa anche di un pontificale anomalo che ha celebrato il ritorno a stare insieme del mio Vescovo Giuseppe con i suoi presbiteri.
Al tempo del Coronavirus si trova il tempo per riprendere tra le mani i voluminosi album di fotografie con le loro pesanti copertine in pelle. Un tuffo nel passato, piacevole e mai sterile. Una sorta di viaggio della vita a ritroso che attraversa i binari della coscienza con brevi soste davanti a due possibili stazioni: rimpianto e gratitudine. Mi sono…
Una giornata vissuta in un modo diverso nella fase due del Coronavirus
Connesso a un sito cercavo di rileggere il brano del Vangelo di Domenica, i primi dieci versetti del capitolo decimo del Vangelo di Giovanni. Dopo qualche minuto, su quella stessa pagina del sito, c’è stata un’invasione barbarica di banner pubblicitari di ogni tipo. Senza tregua. Li chiudevo e si riaprivano. Una proliferazione a catena: quella pagina del Vangelo si era…